Ceccuzzi: “Il Santa Maria della Scala sarà il cuore del distretto culturale senese”

Santa Maria della Scala

“La cultura è uno degli elementi essenziali della nostra
identità. I monumenti, l’impianto urbanistico, la
tradizione civica e l’integrazione con il paesaggio fanno
della nostra città un unicum a livello internazionale. A
Siena la cultura è viva e diffusa, grazie anche alle tante
esperienze associative e private, impegnate in ricerca,
produzioni, performance, formazione, eventi e festival. Un
patrimonio, materiale e immateriale, che può trasformarsi
anche in vista della sfida per Siena Capitale della cultura
europea 2019 in uno strumento di crescita, sociale ed
economica, per la nostra città, investendo su un progetto
culturale, che punti a fare di Siena un centro di produzione
internazionale, capace di sperimentare forme innovative,
legate alle nuove tecnologie e all’ambiente. Una rete di
scambi e collaborazioni, in grado di attrarre e ottimizzare
le risorse; di far nascere attività imprenditoriali e di
produrre, nel lungo periodo, progettualità, creatività e
lavoro qualificato. Un progetto che dovrà avere nel Comune
il suo punto di riferimento e nel Santa Maria della Scala il
cuore pulsante di un distretto culturale, da trasformare, in
un luogo da dove la cultura parte e ritorna: dalle grandi
mostre, ai progetti sull’arte contemporanea, attraverso una
collezione permanente che recuperi le opere del Museo delle
Papesse; dalla didattica all’intrattenimento, fino alla
produzione e al restauro. E’ per questo che il Comune
dovrà lavorare, fin da subito, per rilanciare l’antico
Spedale, puntando a far nascere al suo interno: il museo
dell’arte figurativa senese con le opere della Pinacoteca,
dei musei Civico e Diocesano; di un Centro d’arte
contemporanea e spazi di socialità come un punto di
ristoro, aperto anche dopo cena e uno spazio modulare, con
una capienza variabile dai 150 ai 300 posti, per ospitare
musica, spettacoli d’arte performativa e l’offerta
cinematografica. Connesso al S. Maria c’è il tema della
Francigena, un’opportunità di crescita economica e un
volano per un turismo responsabile e sostenibile, nel solco
dell’esperienza del Cammino di Santiago. Per quanto
riguarda le arti performative l’impegno sarà valorizzare
i teatri e incrementare la produzione artistica,
coinvolgendo le risorse del territorio. Lavoreremo per
favorire sinergie sul fronte dei finanziamenti e delle
collaborazioni e per individuare spazi, anche nuovi, dove
poter suonare o provare, recuperando la sala “Lia
Lapini”. Siena può diventare un laboratorio in Italia
per coniugare economia e cultura e per dimostrare che con la
cultura si può creare reddito e occupazione qualificata.
Uno sforzo che per essere concretizzato ha bisogno anche di
un cambio di marcia a livello nazionale, invertendo la
tendenza a ridurre l’investimento pubblico in cultura e
incentivando i finanziamenti privati, attraverso sgravi
fiscali”.